Impressioni varie sulla prima uscita in casa: Parma-Inter 0-2


 

- È passato meno di un mese dalla conferenza stampa con cui il presidente Krause, il ds Aurelio e mr Ulderici hanno ufficialmente dato il via alla prima stagione del Parma Femminile in Serie A. Ed è innegabile che il lavoro fatto sottotraccia nelle settimane precedenti per allestire da zero una rosa che già ora sulla carta è molto competitiva è stato incredibile, così come è incredibile l'entusiasmo e il grande coinvolgimento nel progetto da parte del presidente, caso abbastanza unico tra i presidenti delle maggiori società italiane. Un coinvolgimento che non si è limitato alle buone intenzioni, ma che si è concretizzato nella condivisione da parte della squadra femminile dello stesso ritiro, delle stesse strutture di allenamento e infine dello stesso stadio della squadra maschile. In poche parole, le condizioni per fare bene da subito e, allo stesso tempo, mettere solide basi per il futuro ci sono tutte.

- L'unica cosa che rimane da fare è conquistare il pubblico. Sotto questo aspetto (ma anche molti altri) altre federazioni sono certamente più avanti rispetto all'Italia, se è vero che alcune società di Serie A nella passata stagione hanno addirittura giocato a porte chiuse e pure la squadra più forte e ricca d'Italia in campionato gioca in quello che è poco più di un campo di allenamento. È un lavoro non facile, che richiede tempo e certamente va di pari passo con l'innalzamento del livello del gioco. Ma proprio per questo è un lavoro che va fatto anche a livello comunicativo, perché il calcio femminile non è un'operazione simpatia o uno strumento di marketing per l'immagine delle società. È uno sport agonistico (e da quest'anno anche professionistico) fatto di erba, gol e tacchetti, ma anche di schemi, contenuti tecnici e risultati. È una cosa seria, come hanno dimostrato anche gli ultimi Europei o l'ultima Champions League.

- Per tutti questi motivi, non si può che essere fiduciosi di fronte alle pari opportunità riconosciute dal presidente Krause alle sue giocatrici e di fronte al suo proposito di rendere il Parma un modello per tutto il movimento femminile italiano. Per alcuni aspetti già lo è e si può essere certi che, anche a livello comunicativo, informativo e di promozione, la parità con la squadra maschile diventerà sempre più effettiva. Anche per fare in modo che un giorno quella capienza massima di 7500 posti del Tardini diventi insufficiente. Forza Parma.

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